PER SEMPRE E OVUNQUE - Ascensione del Signore (Anno B)
Penso che, come non mai, dopo un anno così tremendo e difficile da tanti punti di vista, tutti abbiamo bisogno di festeggiare l’Ascensione. La solennità nella quale Gesù ci ricorda che l’umanità può salire verso l’alto, non tanto a volerci indicare un preciso luogo fisico, ma a sottolineare la salvifica possibilità di risalire la china con la forza della risurrezione. Ci viene raccontato che l’amore ci vuole sollevare e salvare, che c’è sempre una possibilità di alzarsi dal pantano, di rialzarsi dal fango dell’errore, di salire come l’aquila più in alto delle tempeste che toccando i vari ambiti esistenziali vogliono farci fare naufragio …
Quando siamo troppo materiali non ce ne capacitiamo, quando siamo troppo legati alle preoccupazioni del mondo, ecco che ripetiamo in loop la domanda dei discepoli “ma quando è il tempo?”… E diventiamo impazienti, concentrati solo sui progetti umani di risoluzione, affermazione e potere.
Ma… Signore se è vero che, “non spetta a noi conoscere i tempi o i momenti”, tocca a noi gridare, per farti sapere il nostro bisogno di cielo e chiedere un supplemento di forza, la forza dallo Spirito Santo per poter “continuare ad essere testimoni fini ai confini della terra”. E il momento è proprio questo: il qui ed ora di questa celebrazione eucaristica. I tuoi figli sono in attesa, il tuo popolo è prostrato, è piagato non solo dalla pandemia, ma anche da tanta cattiveria, da ancora troppe guerre, troppo odio, da troppa indifferenza e abbiamo bisogno di risorgere… ed “elevarci”…
E dopo settimane nelle quali ci è stato chiesto di “rimanere”, verbo per eccellenza della stabilità, oggi ci viene detto ancora una volta, che per Ascendere, occorre “restare”, restare a Gerusalemme… perché anche il luogo “della fine” possa essere segnato da un nuovo inizio! Per questo occorre non scappare, ma restare perché non si risorge se non per intero e solo a partire dal “luogo” che ha dato la morte. Dobbiamo crederci: In Gesù noi abbiamo il potere di ascendere! Ogni volta che facciamo entrare Cristo nella nostra vita, ci eleviamo sui demoni e le forze contrarie al bene, ci immunizziamo dai veleni dei serpenti, mettiamo in fuga le malattie perché dichiariamo che sopra la salute regna la salvezza, perché Regna il Cristo…
Gesù, questa domenica, ci invita a prendere consapevolezza che Egli non solo agisce su di noi, ma con noi. “Il Signore operava insieme con loro”: in una piena ‘sinergia’ tra gesti e parole; la parola è confermata con i prodigi! Dichiarare oggi l’ascensione significa reclamare quei segni e prodigi, che vogliamo tornare a vedere proprio come accadeva nella prima comunità cristiana. Allora l’ascensione ci insegna a guardare il cielo, e a far sì che questo non risulti disincarnante e roba da sognatori; quanto piuttosto il punto di vista che ci permette di vivere al meglio la terra: più saremo abitati dall’amore e più la terra sarà abitabile… più saremo migliori. Un proverbio cinese dice “se vuoi tracciare diritto il tuo solco, lega il tuo aratro ad una stella”. Non stare ripiegato, guarda il cielo e con quella direzione, lavora la terra. E così possiamo imparare a salire al cielo senza lasciare la terra. E’ questo l’Ascensione, non una operazione di fantascienza! E’ il rammemorare che abbiamo in Cristo, il potere di riconoscere, allontanare e vincere i demoni del potere, della violenza, delle discriminazioni, dell’egoismo…
La storia di Gesù ha messo in conto un amore in continuo movimento, perché il movimento è vita e l’amore è vivo: Gesù è venuto, è andato, è ritornato, ci ha affidati all’azione dello Spirito con la promessa di tornare di nuovo al tempo stabilito….. La vita per crescere e diventare matura, ha bisogno di tutti questi spazi e movimenti, anche dell’assenza e degli allontanamenti… Proprio come nell’esercizio del diventare adulti, con mamma e papà che smettono di tenerti in braccio e gioiscono nell’allentare la stretta alla mano, e si rallegrano nel vedere camminare i figli con le proprie gambe, divenuti a loro volta capaci di far ripartire e continuare il ciclo della vita… Ecco la missione e la predicazione della chiesa hanno il compito di far crescere questa esperienza salvifica, raccontando il Cristo nel tempo in cui l’ascensione l’ha sottratto alla vista, e testimoniare che l’amore salva in ogni tempo e in ogni luogo… Allora Ascendere in questo senso, significa dire “per sempre” e “ovunque”…
Fino a quando crediamo questo l’amore vive e Cristo Regna.
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. (Mc 16,15-20)