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DALLA POLVERE ALLA SABBIA - I Domenica di Quaresima (Anno B)

Siamo sotto l’arco del Signore, non l’arco da guerra con frecce sguainate pronte a colpirci ed affondarci, ma l’arco di cielo che viene per abbracciarci e sollevarci e portare colore alle nostre vite!!

Il cammino quaresimale cominciato nella polvere del mercoledì delle ceneri, prosegue oggi nella sabbia del deserto. L’uomo fatto di fango deve ricordare le sue origini e mettere i piedi per terra. E spesso sono proprio le prove della vita a farcelo fare. Solo dopo aver attraversato la prova comprendiamo come questa dimensione esistenziale sia importante per la crescita, per la verità e la libertà della persona… per l’adultità: la responsabilità, le scelte, e le decisioni, senza le quali la vita non è vita piena. Ecco il deserto e il racconto delle tentazioni sono un’anticipazione di tutte le prove che Gesù dovrà affrontare. La Lettera agli Ebrei afferma che in Gesù “abbiamo un sommo sacerdote che sa compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato” (cfr. Eb 4,15).

Ed è importante sottolineare come non sia Gesù a cercarsi il deserto, ma in quel deserto - dice il Vangelo - Gesù è “spinto”, “gettato con forza”. Da leggersi non come un’azione violenta, quasi a voler narrare una lite all’interno della santissima trinità, ma con la chiave di lettura che esplicita le intenzioni di quella mamma che nella piscina getta il bambino nell’acqua perché sa che non annegherà e che imparerà subito a nuotare nella memoria e confidenza del grembo materno; e con la forza della stessa madre quel cucciolo di Adamo potrà affrontare e vincere la prova delle temibili acque.

Quello spirito che spinge ‘decisamente’ nel deserto ha allora come la forza della prova d’amore che l’innamorato vuole dare a chi ama, così come canterà il profeta Osea “la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore”. Il deserto come il luogo della dichiarazione d’amore e del fidanzamento. Non ci si fidanza certo, con la prova ma con chi è disposto ad esserci sempre al tuo fianco anche nella prova. E lo sappiamo bene, si ama veramente solo quando ci si fida totalmente. Il deserto può favorire questa radicalità. Tanto più vuoi andare lontano tanto più devi imparare a scendere nella profondità tua e delle cose… Tanto più vuoi andare in alto, tanto più devi mettere radici in terra… E mettere i piedi nella sabbia del deserto è un buon punto di partenza!

Per Gesù la tentazione nel deserto è diventata l’occasione per confermare quanto accaduto al Giordano. Anche per noi si aprono 40 giorni nei quali possiamo condividere la scelta di Gesù e confermare il nostro battesimo, oppure tempo nel quale decidere di lasciar libere le bestie feroci che hanno fatto tana in noi, perché prendano il dominio e ci sottomettano. Ciascuno di noi sicuramente, nella propria interiorità, sta vivendo una lotta contro queste fiere… ma dobbiamo ricordarci che, stando al testo, in quello scenario c’è anche la presenza degli angeli che servono. Non siamo soli! Non abbiamo solo le nostre poche ed esigue forze! Dopo i 40 giorni di diluvio Dio stipula una nuova alleanza con l’uomo. E’ tempo di Nuova Alleanza!

Sappiamo però che allo scadere di questi quaranta giorni, non si “rinnoverà automaticamente il contratto”… dobbiamo scegliere da quale parte stare e con scortati dalla forza dello Spirito addomesticare le belve, che dopo il peccato delle origini si sono scagliate contro l’uomo, perché tornino alla felice convivenza di Eden con Adamo ed Eva (cfr. Gen 2, 19-20). Si realizza così quella pace annunciata da Isaia per il regno del Messia che si fa vicino: “Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto” (Is 11,6), grano e zizzania, pioggia sui buoni e sui cattivi… perché nel cuore del padre non esiste il figlio nemico, e desidera che il figlio torni, si converta e viva!

Poiché il Regno di Dio è vicino, questi debbono essere i segni che lo accompagnano. Per Israele, il deserto, è stato un luogo di rivelazione … di comprensione della propria identità… Questo può essere anche per noi che magari siamo costretti ad essere e ad andare “dove non vorremmo essere ed andare” come Paolo (At 20,22), Pietro e tanti altri uomini della storia della Salvezza,… Ecco che questo tempo faccia fiorire il deserto con un nuovo patto di alleanza con il Signore fino a vivere quel passaggio dallo Spirito che spinge con forza, alla forza dello spirito che spinge e sposta le montagne … E arrivare a confessare “lo Spirito Santo e noi abbiamo deciso… e in quelle situazioni non scelte e patite possiamo imparare l’obbedienza dei figli che sanno che comunque il Padre non abbandona e il Signore non delude.

 
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». (Mc 1,12-15)
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