NOI SIAMO SUA PASSIONE - Domenica delle Palme (Anno C)
E ogni anno la Liturgia ci fa fare tappa obbligata sulla Passione di Cristo, dove possiamo ritrovare le tante dinamiche del cuore umano, riassunte in una: ‘senza PASSIONE non c’è vita’, e in una lettura più specifica, potremmo dire che senza passione non può esserci l’ingresso nella vita eterna, la vita dell’Eterno. Ogni anno il Signore ci ricorda, (e speriamo di capirlo sempre un po’ di più!), che noi siamo la sua passione!
La passione è narrazione di abbondanza, generosità, di non-misura, perché la bellezza vera non è un fatto di misure, l’amore autentico non è su di una bilancia, ma su una Croce che non è mai un pareggio, ma una perdita per la vittoria, che è l’unica legge che conosce lo “sport estremo” dell’Amore.
E di anno in anno il canto di quel gallo sempre giovane, si scontra con le note degli Osanna e l’esultanza del cuore, che invece vanno sempre misurati con l’ambiguità e la poca costanza dell’uomo… quel “Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte” di Pietro,… va sempre bilanciato con i successivi: “non lo conosco…non lo sono… non so quello che dici”… che sono come una pugnalata all’amore e all’amicizia. E’ più facile agitare palme come bandiere allo stadio che amare e versare la vita come sulla croce….
Il racconto che fa l’evangelista si svolge nella notte… spesso la nostra vita, il nostro cuore, la nostra fede è in ombra, abitata da tenebre: il dubbio, lo sconforto, la delusione, l’incredulità… Chissà quante volte anche noi diciamo di fidarci di Dio e ci teniamo come i discepoli spade di scorta nel fodero… e un piano B per la fuga… e allora ciascuno di noi potrebbe essere la risposta a quella domanda su chi sia il traditore? “Sono forse io?”. Giuda prima e Pietro poi, non possono essere il nostro capro espiatorio in eterno! Quante volte siamo ciechi su noi stessi?!
Almeno una volta l’anno, al termine della Quaresima, ecco dobbiamo trovare il coraggio di porci questa domanda… perché è probabile che “anche io” sia un po’ traditore di Gesù… E questa amara scoperta è raggiunta da quel “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno…”. La croce fratelli, ci può annebbiare la vista: “salva te stesso, scendi dalla croce se sei chi dici di essere”, oppure può essere occasione per ritrovare diottrie “ricordati di me, nel tuo Regno”. Ecco Gesù sta dentro a questa umanità, dentro alla vicenda del dolore, completamente senza spade, disarmato, senza la logica-scaricabarile, senza rivendicazioni… fino ad esserne completamente coinvolto, a dirci che Dio e l’uomo sono impastati dentro la stessa storia… e questa storia non è solo ciò che non va ma anche il suggerimento per farla andare meglio (!), attraverso la salvezza ‘appassionata’ di Dio! La passione non è solo un racconto triste, perché ci viene detto che in quella morte il velo del tempio si è squarciato, come a dire che il fianco, il cuore di Dio si è aperto definitivamente e non c’è più nessuna porta che possa chiudere l’amore del Padre… mentre a Gesù tolgono tutto, lui si dona tutto e per tutti e per sempre.
Che questo amore ci produca la forza e ‘la passione’ per accompagnare quasi ora per ora, passo passo, gli ultimi giorni di vita di Gesù, per aprirci alla fede, per farci intenerire dall’amore… per aprirci l’eternità… perché la Passione non si ferma al venerdì santo!