UN ANNO DI TEMPO PER ESSERE LIBERO “SCHIAVO" - Solennità della S.S. Madre di Dio (Anno C)
Quando si chiude o siamo chiamati a chiudere qualcosa nella nostra vita, sentiamo il bisogno di essere accompagnati, la necessità di qualcuno che ci aiuti a compiere il passaggio verso il nuovo che ci aspetta, che rimane pur sempre un’incognita. Ecco venirci incontro la liturgia di oggi a traghettarci nel 2019, per compiere il cammino di fronte al tempo con uno sguardo di speranza. Anzitutto la speranza in un Dio che ci chiama a essere suoi figli, a non essere più schiavi delle cose che nell’anno precedente, o negli anni precedenti, ci hanno legati e limitati e hanno soffocato e sporcato un po’ la nostra libertà. Uno scrittore francese affermava a proposito della libertà, che noi “possiamo fare tutto quello che ci permette di fare la lunghezza della nostra catena”. Una visione caustica e pessimista… ma talvolta molto realista. Ecco nel fare il bilancio delle nostre catene, dei nostri carcerieri e delle nostre celle, ci sia la consapevolezza che ci ha consegnato la seconda lettura: siamo figli di re, un re che manderà qualcuno, anzi viene lui stesso, a liberarci! Non abbiamo mani per essere bloccate da anelli di lunghe o corte catene, ma per vestire l’anello regale, che ci ricorda l’eredità promessa e la nostra dignità.
Certo il pacchetto della libertà porta con sé cose promettenti e piacevoli ma anche brutte sorprese, tante fatiche ed insuccessi. Non capiremo, e forse pure non ci piacerà, tutto quello che in questo anno accadrà a noi e nel mondo, ma in tutto questo non siamo soli, e vogliamo lasciarci accompagnare proprio da Maria, a cui è dedicata questa eucarestia, la quale, “pur non comprendendo tutto” quello che le stava succedendo, “ha conservato tutto gelosamente nel suo cuore”. Se vuoi un nuovo inizio buono, la prima cosa da fare è meditare come Maria, curare l’interiorità, concedere tempo allo spirito, strappando l’inizio di un nuovo anno a una pura successione cronologica per collocarlo all’interno del tempo stesso di Dio, tempo di pienezza e di compimento: “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna [...] perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5).
E per iniziare qualcosa di nuovo, per cambiare in maniera decisa qualcosa nella nostra vita, spesso abbiamo bisogno anche di una ‘benedizione’, la parola buona di qualcuno che ci è vicino… quella del padre, della madre, di quella persona con cui stai condividendo quello specifico tratto della vita.
Ecco il nuovo anno si apre così, ancora una volta con la benedizione del Signore e questa benedizione per noi ha un volto e un nome - Gesù, che significa “Dio salva”.… come a dirci: “figlio ti dò il mio placet, il mio consenso e la mia approvazione per le cose buone e grandi che hai nel cuore e a cui ti sto chiamando e che io voglio salvare”… Allora non essere sempre pronto a maledire, ma sii pronto ad accogliere benedizione e a spargere benedizione sul cammino, ringrazia per quanto ricevuto fino a qui perché se il domani avrà la possibilità di essere migliore è perché sei arrivato fino a qui nel bene e nel male. E per ritornare alla citazione dello scrittore francese, abbiamo allora, la facoltà e la possibilità di scegliere che quella catena ci sia oppure no, o per lo meno, diciamo così, di scegliere la lunghezza e il materiale di quella catena: una catena fatta di affetti buoni, lunga quanto una eterna relazione d’amore che viene per creare legami e non per bloccarli. Possiamo comprendere un po’ di più le parole di San Paolo che si può spingere a dire di essere libero “schiavo di Cristo”. Nell’amore questo termine “schiavo/servo” diventa esattamente l’opposto! Fare la volontà del Padre non è più un peso ma un onore, proprio come per Maria e Giuseppe che, in un certo modo potremmo dire così, sono i primi a “preparare il presepio”, a fare cioè posto al bambino che è richiesto di accogliere nella loro umanità.
In questo senso siamo chiamati anche noi a farci grembo accogliente, a diventare theotokos, madri di Dio, e a lodare a gran voce il nome di Dio come i pastori, che hanno capito che Dio si è fatto uno di noi e ha scelto di accompagnarci, anno dopo anno e per sempre, nelle strade della vita insegnandoci la vera umanità.
Il Signore ci faccia questa grazia, faccia splendere su di noi il suo volto e ci doni la sua pace. Amen