AVE, O VITA PIENA! - Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria (Anno B)
Qualche anno fa abbiamo prodotto la maglia di evangelizzazione “Non sbagliare bersaglio, punta dritto al cuore”… Ecco, quando nella vita si manca il bersaglio, si apre la diga dell’insoddisfazione, della frustrazione, dell’afflizione… magari si fanno tante cose ma sembra sempre di non costruire nulla… ed è il regno della tristezza.
Maria, contemplata oggi nel dogma dell’Assunzione, è emblema di una vita piena, una vita scelta da Dio prima del suo germogliare, una vita che si è lasciata prendere da Dio, una vita portata a compimento da Dio: dalla vita fino oltre la sua consumazione, in una porzione di cielo… A ricordarci che il Signore porta a compimento l’opera delle sue mani ed è fedele alle sue promesse; a dirci ancora una volta che l’amore di Dio è davvero capace di accompagnare la vita, sempre e per sempre. Con questa consapevolezza Maria ha raggiunto il bersaglio, il cuore stesso di Dio, con la freccia del suo Si che ha vinto ogni umano NO, con la sua fede che ha conquistato il trono del cielo e quello delle generazioni della terra che la chiameranno “per sempre beata”, una fede che sentiamo vicina, perché provata nella valle del turbamento quando non era tutto chiaro come il cielo di questo giorno… Maria ha saputo far spazio all’opera di Dio anche quando era profezia affilata come una spada, non ha lasciato spazio per le dicerie, non c’era posto per i pensieri troppo umani, le elucubrazioni mentali, le strategie, solo Dio e Dio solo, ecco il terreno vergine per il disegno di Jhavè… e questo per vivere con Dio e non contro Dio, proprio tutto, anche lo stesso smarrimento.
E quando Dio ti viene incontro, ti apri alla gioia dell’incontrare altri, scandito oggi dal rapido passo di Maria verso la casa di Elisabetta, il passo di chi sente l’emozione di lieti annunci, di chi ha in sé la forza della gazzella ‘innamorata’ del Cantico, che diventa grembo, nuova arca dell’Alleanza nuova… Da un lato la gioia della sterile, dall’altro la gioia della vergine: la danza del possibile nell’impossibile, alla seconda potenza! Una gioia “magnifica” a rendere grande Dio, non per quello che si ha, ma proprio perché attraverso tutto quello che non si ha, Dio è… Dio è in azione, Dio è con noi, Dio è grande e come ci annuncia l’Apocalisse, con questo Dio possiamo vincere ogni drago.
Questa la radice della gioia… Papa Francesco non sa più come dirlo al suo gregge, ne ha fatto il cuore del suo magistero con documenti che riportano nei titoli continui richiami alla GIOIA. L’ultimo, Gaudete et Esultate, poi Laudato sii, Amoris Laetitia, Evangeli Gaudium….! Chi ha incontrato il Signore è nella gioia.
E di questo Vangelo mi colpisce un’altro passaggio: quando si dice che “non appena la voce del saluto” di Maria giunse ad Elisabetta il suo grembo sussultò, il futuro Giovanni Battista ha fatto le capriole nel grembo della madre… Quando sei pieno di Spirito Santo basta la voce per fare miracoli… non è qui importante il contenuto di quelle parole, non ci sono chissà quali proclami o informazioni, chissà quale poesia o alta filosofia, ma una voce ripiena dello Spirito, così come negli Atti degli Apostoli si dirà che la sola ombra di Pietro, dove arrivava, faceva miracoli… essere ripieni di Spirito Santo ci rende portatori di Cristo, della sua luce, della sua Grazia, della sua consolazione e ci mette in potenza di miracoli, di segni e prodigi, non per nostri meriti ma per la Sua grazia in noi! Maria oggi ci ricorda anche tutto questo, a lei e alle sue cure materne vogliamo affidare tutto quello che portiamo nel cuore...