ABBUNDARE …è il meglio di Gesù! - XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
Oggi il Vangelo ci presenta una folla affamata. Cari fratelli e sorelle c’è qui dentro come là fuori, una umanità affamata! Ciascuno di noi, nasce naturalmente con una predisposizione istintiva al cibo, che dice proprio la ricerca di vita! A tal proposito è bella l’immagine del neonato che neppure riesce a tenere gli occhi aperti, non capisce nulla, ma fin da subito cerca il seno della madre. Qui si tratta di gente che non vuole solo riempire un buco allo stomaco ma che più radicalmente, esprime il desiderio di vivere con una fame di giorni buoni: desiderio che si cristallizzerà nella preghiera dei figli: “dacci oggi il nostro pane quotidiano!”. Infatti il brano ci presenta persone che seguono Gesù sulla riva del lago e non un venditore al mercato… cercano non solo cibo, ma un di più a partire da tutto il loro di meno. E lo fanno con quella intuizione, con quella speranza, del salmista: “tu dai loro il cibo a tempo opportuno. Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di ogni vivente”.
E perché anche i discepoli ne siano pienamente convinti ecco quella domanda “farlocca” del Vangelo rivolta a Filippo… e il testo dice “per metterlo alla prova”… un po’ come a dire: “cari discepoli dovete essere consapevoli che non per potenza - dei mezzi e delle risorse - né per forza - forza umana, forza economica o di abbondanza - ma per lo Spirito di Dio, da cui viene ogni grazia, riceverete vita… ed infatti Filippo risponde dicendo che neppure sei mesi di salario (duecento denari), avrebbero potuto procurare tutto il pane necessario… Siamo in una situazione impossibile! “Cari discepoli qui non c’è proprio alcuna umana soluzione e con i soli nostri mezzi non ce la facciamo…” Gesù innesca un ragionamento simile a quello del mago che si sta preparando per il suo trucco di magia e vuole che il pubblico sia proprio certo che il cilindro da cui farà uscire il coniglio sia vuoto… Solo che qui non c’è trucco e non c’è inganno, non si tratta di illusione per un piccolo pubblico. Ma di una realtà per una folla immensa…E avviene l’inaspettato: “mangeranno fino ad avanzarne”… La lettera agli Efesini riporta: “A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi”…
Quello che Gesù compie oggi, è il segno della sua grande popolarità, che da allora e per sempre legherà il simbolo del pane alla folla, (siamo qui per questo no?) eppure è il segno che crea, suo malgrado, una inversione di tendenza.. “da quel giorno molti cessarono di seguirlo” e il passo parallelo dell’evangelista Marco aggiunge: “perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito…”. Puoi anche vedere segni e prodigi ma se il tuo cuore è indurito, se ti sei ‘cementificato’ nelle tue idee, nei tuoi schemi, nel tuo super-IO, non ce n’è per nessuno, neppure “se risorgesse” (!)
Occorre proprio la consapevolezza, che anche se siamo in cammino con Lui, non disponiamo materialmente sempre di tutto ciò che occorre ed è anche vero che spesso abbiamo a che fare con delle prove che ci superano(!), ma insieme a questo, occorre avere la capacità di vuotare le tasche e mettere a disposizione tutto il poco che si ha, fossero anche solo le lacrime, capaci di ammorbidire il cuore indurito! Quello che abbiamo nelle nostre dispense, nelle nostre case, nei nostri conti, sembra sempre poco, ed invece è tutto quello che serve!
Per questo Gesù parla dell’essenziale e anche se in un primo tempo “lo vogliono fare Re”, ci presenta un’altra gloria e si ritira…. A quell’”ancora ancora !”, che grida la folla, come fanno i bambini nei loro capricci; mutuando da Lacan lo stesso suono in francese, delle parole “ancora” e “un corpo” - Ancor-, potremmo dire che Gesù, risponde a quell’”ancora ancora”, con il segno del suo pane, il suo farsi cibo… Inoltre il testo iniziava informandoci che era vicina la Pasqua dei Giudei, Gesù fa intravedere la nuova Pasqua, nell’unico segno, quello del legno della sua Croce, quale trono della vera gloria. E così si apre il tempo della fede… “Folla, non cercare solo il pane e le consolazioni, cerca invece una relazione con me e con i fratelli a partire da quella condivisione, quella di cui è stato capace, in realtà, solo un ragazzo con i cinque pani e due pesci… il resto ti verrà dato in abbondanza, perchè l’operaio della vigna ha diritto al suo cibo! Se lo cerchiamo solo per quella consolazione allo stomaco, Gesù si ritrae, ma se siamo qui per Lui, Lui moltiplicherà, perché il suo stile è la sovrabbondanza nell’amore.