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SÉMÌNO - XI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

Ci sono delle situazioni e dei momenti della vita nei quali sembra di essere votati al nulla di fatto, alla sterilità… In questo buio, la voce della profezia irrompe come un fulmine a portare sprazzi di speranza, barlumi di luce, che hanno la forza di far mettere foglie, gemme e frutti sui rami secchi dei nostri giorni…

Talvolta quella voce profetica è quella di un amico, di un fratello, di un prete, di un bambino o di un povero. E quella parola, voce del Signore, ci orienta alla vita, perché la morte possa davvero essere vinta! Questa è la vittoria nel Regno di Dio che é “come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce”. Siamo all’interno di questa dinamica misteriosa… Ed è bello poter avere in noi uno spazio di cuore per accogliere la conclusione del versetto: “come avviene egli stesso non lo sa”. E’ il luogo per la sorpresa di Dio, per i passi Dio, per la sua novità, il suo canto nuovo in mezzo a noi… I movimenti nascosti della natura sono come quelli dello Spirito e della Parola di Dio, che possono attivare la dinamica vita-morte-risurrezione… confusione-buio-luce, dove invece pensavamo tutto finito e perduto, e con quella vera libertà del non sapere “come” … Che bello potersi permettere ai nostri giorni, un “non sapere come”…!!

Il Signore è così mischiato con questa terra da assumerla per raccontarci di sé e dell’intimità delle cose del cielo, perché terra e cielo sono facce della sua stessa realtà… in forza di questo, un semino piccolo può diventare un albero gigante e prezioso come il cedro del Libano della valle di Dio… in questa forza l’umile sarà innalzato e l’ultimo sarà il primo… c’è sproporzione tra la “nostra parte” e la “sua parte”, ma a noi sta di impastarci con la sua realtà! Spesso si rimanda la decisione perché si vuole capire di più ed avere certezze… Questa Parola ci renda consapevoli che per quanti sforzi possiamo impiegare per capire… in realtà il Regno di Dio non dipende solo dai nostri calcoli e dalle sole nostre elucubrazioni… c’è la sapiente mano di Dio che semina e fa crescere… e così quel Regno si dilata, si rinnova, conquista i cuori, per la potenza invisibile delle cose buone… che si compiono “strada facendo”…

Qualche giorno fa la liturgia ci proponeva: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (Mt 10,7)… perché Vangelo e vita camminano nella stessa direzione “strada facendo”: in quel cadere e rialzarsi quotidiano, in quel porgere l’altra guancia, in quel perdonarsi e accogliersi a vicenda come fratelli, in quel servire chi ha bisogno, in quell’andare dove nessuno vorrebbe ritrovarsi … “Strada facendo” perché la vita non la si può mai decidere solo a monte: a monte c’è il seme, a valle il raccolto! La vita cioè non si può programmare dalla a alla z prima di essere vissuta concretamente con le tante variabili e sorprese che porta in sé; anche se il seme è ottimo, ci può essere un anno particolarmente freddo o caldo, la tempesta, la siccità… ma una cosa è certa: se il seme è quello di Dio, sicuramente non crescerà l’albero del male, perché “Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? (cfr. Mt 7). Se sei di Dio anche se cadrai, cadrai in piedi!

L’amore risponde a questi movimenti: è semina e paziente attesa, è fiducia che Dio farà crescere e aiuterà a raccogliere. E’ la speranza espressa nel salmista (1,3) “Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale darà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà”.

E così come il frutto arrivato a maturazione si stacca dalla pianta per donarsi, così è il Signore che si dona a noi come alimento di vita… e ci chiede di fare altrettanto! Ricordiamoci sempre che Dio per primo è all’opera in seno a questa terra, Lui per primo la lavora sporcandosene le unghie… questa certezza ci farà “fiorire negli atri della casa del nostro Dio”. Non siamo noi alla regia della vita, ed è possibile per noi una speranza solo se affidata alla “terra” con i suoi tempi, ritmi, con la sua “ora” e a Colui che della terra è il Creatore.


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