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LO STORYTELLING DEL PECCATO - X Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)

La liturgia di oggi ci offre quello che i giovani chiamerebbero lo storytelling del peccato originale: il racconto di quello che c’è dietro ogni dinamica di peccato. Ovvero l’inganno che là dove Dio dice esserci il male per la nostra vita, ci convinciamo, o si trovi qualcuno che ci convinca che invece è proprio il contrario e c’è il bene; ed ecco che quel dubbio si insinua come un serpente e striscia nei nostri pensieri mettendo confusione tra ciò che è bene e ciò che è male, confusione così grande da far invertire esattamente le cose. Su quel serpente, espressione di una logica perversa, la parola di Dio attesta: “Io porrò inimicizia”. Dio pone inimicizia con questo modo di fare e di pensare, ne prende le distanze perché non Lui è ambiguo, è chiaro come la luce e non si può mischiare con le tenebre, fossero anche solo un po’, e ne prende le distanze anche a nome della sua creatura: porrò inimicizia fra la sua e la tua discendenza! Non si scherza con il male e non si può giocare con il bene e cambiare le carte in tavola… La notizia scomoda che ci mette a nudo come Adamo ed Eva è che in tutto questo non ci sono le mezze misure… Nel cuore di Gesù non c’è spazio per il compromesso! Con Gesù non si fa fifty-fifty, perché Lui ti ama tutto intero, e si dona tutto! Occorre allora stringere alleanza, amicizia (!) con l’uomo più forte di cui parla il Vangelo, cioè Colui che è capace di opporsi al male, legarlo e vincerlo… che raddrizzi quella “x” del chiasmo bene-male/male-bene in una "+" croce per la salvezza. Su quella croce satana è finito, non gli rimane che spargere qua è là la zizzania, ma che non impedirà al grano di crescere e moltiplicarsi! Il salmo ci ha fatto pregare: “Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con te è il perdono”… Per Tua grazia il grano biondeggerà e vincerà sulla zizzania.

Quando sono in Dio sono trasparente e intero, figlio della luce, quando scelgo di tenere il piede in più scarpe sono deforme, figlio di tenebra.

Quando Adamo si preoccupa solo di se stesso e di auto-giustificarsi, entra nel gioco dello scaricabarile: “la donna che mi hai messo accanto” - che a sua volta “il serpente che mi strisciava attorno”… e poi si moltiplicheranno le scuse e nel nostro oggi potremmo aggiungere: le circostanze avverse, la mancanza di tempo… le insoddisfazioni sul lavoro, e così via … vedete, troveremo sempre delle scuse per essere un po’ peggiori! Ma noi dobbiamo concentrarci sulle ragioni per essere migliori, e dichiarare anche quando il tempo passa e le forze sembrano venir meno: “anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno”. Se camminiamo nell’amicizia con il Signore siamo sotto il segno di Cana: cioè come il vino miglioriamo più il tempo passa! Se camminiamo con il nemico sotto il segno del divisore: separazione, conflitto, accusa, invidia, contrapposizione, ambiguità… i segni del non-amore.

Il Vangelo, ci racconta oggi di un Gesù sotto accusa. Gesù è sempre stato un po’ sotto processo, é il destino di chi va controcorrente… la sorte di chi sta facendo cose sopra le righe e risulta scomodo per i “bugianen” del cuore... ma Lui continua ad avere un atteggiamento amico sul “fuoco” nemico, e fra le tante umiliazioni si prenderà anche quella di essere “dalla parte del demonio…”. E I suoi? I suoi cari, i suoi parenti, sono preoccupati, non ci capiscono più niente, e vogliono paradossalmente salvare la pelle del Salvatore (!) vogliono riprenderselo Lo pensano “fuori di sé", e ci viene un tuffo al cuore quando sentiamo che tra “i suoi”, c’è anche Maria la Madre… anche lei lo pensa “fuori di sé” ma non in quanto matto, pazzo… Maria ha imparato bene, tanto all’Annunciazione quanto alla Visitazione, quanto sotto la Croce, che l’amore è uscire da Sé e donarsi totalmente! Gesù è completamente ‘fuori dai suoi’ perché pienamente donato agli altri! Gesù è totalmente ‘fuori di sé’, perché tutto nella volontà del Padre…

Ti chiediamo Signore di essere anche noi “fuori”, fuori da quell’ambiguità che pasticcia tutto… Fuori da quella dinamica del branco che tutto appiattisce e livella… Tu sai bene che non sempre i nostri gesti esteriori corrispondono alle intenzioni, all’attitudine del cuore, ma che non ci capiti mai di smettere di credere che Tu ci sei e che Tu puoi, perché quella bestemmia è un taglio sulla Tua amicizia, e il nemico… non può prendere parte alla gioia dell’amico! Noi invece vogliamo rimanere nella squadra dei discepoli e prendere parte con Te alla gioia del Padre e dello Spirito.


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