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A CHI VIENE DALL’IN-CROCE, IL DIRITTO DI PRECEDENZA! - Domenica di Pasqua (Anno B)

Alleluja, alleluia, alleluia… questa parola che finalmente possiamo tornare a far risuonare dopo il silenzio quaresimale, è l’espressione più gioiosa che la liturgia conosca, per esprimere la lode e acclamare Dio!

Fratelli e sorelle “alleluia” perché Gesù è risorto… Non si tratta di uno scherzo da primo di Aprile… ma del cuore della nostra fede: Il nostro Dio anche nella tomba è e rimane il Signore! Davvero oggi è un giorno speciale, nel quale persino le pietre danzano e fanno le capriole come allora il grembo di Maria!!! Senza il mattino di Pasqua rimane solo l’amaro e l’oscuro della vita… per questo Maria di Magdala, anche se il sole si è già levato, ci dice il testo, è ancora buio, cioè è nel buio, rimane ancora nella notte. Proprio come quando noi rimaniamo ripiegati e fermi su un fallimento, su di un problema, su una mancanza o su un torto….

In questa notte nella Grande Veglia, madre di tutte le veglie, abbiamo compiuto un gesto di fede. Abbiamo acceso i nostri lumini al fuoco nuovo…confessando che il Signore è la luce che vince ogni tenebra! Ma mentre alzavamo quei lumini nel buio pesto della chiesa, mi chiedevo: chissà cosa c’è dietro quella lucina che si leva, chissà quali gioie e quali dolori attraversano quella persona, chissà…forse si sta alzando quel lumino nel dubbio, forse solo perché lo fanno tutti, forse come gesto scaramantico…. oppure chissà con quanta fede perché magari crocifissi dal dolore, da qualche prova grande nella propria casa e così via… e quell’onda di luce che andava e veniva al tempo di musica, mi diceva: siamo nel buio, ma non nelle tenebre perché c’è la luce viva del Dio vivente! E come ci dice san Paolo “Siamo infatti tribolati da ogni parte, (combattimenti di fuori, timori di dentro. 7,5) ma non siamo schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; 9perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non messi a morte…“ (2Cor 4,8)… Perché il Signore non è il Dio dei morti, ma dei vivi, e VIVO, ci ‘precede’ in Galilea, e ci rivolge l’invito ad andare altrove “Ma andate” (Mc 16,7)… La fede è azione, è cammino: Siete stanchi e sfiduciati… MA ANDATE, vi siete un po’ persi “MA ANDATE”, vi siete allontanati MA ANDATE… perché io vi precedo, allora voi seguitemi perché vi voglio far conoscere quali passi fare, voglio farvi conoscere che in me la vita ha una radice più forte di ogni vento di morte, più solida di ogni caduta e difficoltà, più importante di ogni fallimento! Vi precedo per farvi il regalo più grande e cioè liberarvi dalla schiavitù della paura per una vita che sembra solo andare incontro al nulla, alla fine di tutto. E così mi precedi sempre Signore anche quando cado negli inferi, anche quando cado nella mia personale via crucis. “Come insegna il salmo 138: "Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti […] nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce”. Tu Signore ci precedi sempre perché là dove arriviamo non ci sentiamo soli! Dove c’è l’uomo là Tu sei, ancora prima del suo bisogno. E la cosa ancora più bella è che Tu non solo precedi, ma poi anche segui e poi ancora ti scosti e discosti, sai attendere e fare un passo indietro, sai morire perché l’altro possa vivere, sai risorgere perché anche noi riviviamo…!

Ma anche per le donne arrivate per prime al sepolcro e per gli apostoli, anche quelli che corrono(!), non c’è la possibilità di arrivare prima, tutti arrivano dopo: dopo l’amore del Padre che sempre ci precede e previene! E così, in realtà, nessuno vede come avviene concretamente la risurrezione, ma ci sono testimoni della relazione con il Crocifisso Risorto… certe cose devono andare così: proprio come Adamo non ha visto la creazione di Eva, e si risvegliò solo a lavoro terminato. E così come nessuno di noi ha assistito all’evento della propria nascita, e ancora così come ogni giorno ci dà il buongiorno quando è già cominciato e fa cantare al salmista “Voglio svegliare l’aurora”, perché sa che quell’aurora nel suo precedere rappresenta simbolicamente il luogo di Dio, che ama e arriva per primo!!! Che non chiede se non di lasciarci amare. Allora che la Pasqua sia arrendersi a questo amore! Solo l’Amore mette le ali altro che red bull (!) e solo l’amore fa correre come Giovanni e fa’ comprendere l’incomprensibile. Niente da fare chi ama capisce di più e prima. E a chi ama molto, molto gli viene perdonato! In questa storia dove troviamo discepoli contorti e confusi, alcuni che camminano, altri che tornano indietro, altri che tradiscono, altri ancora paralizzati, altri invece che corrono… ecco questa storia la capiamo solo se in quel sepolcro, in quella tomba vuota, facciamo entrare prima l’amore e ci lasciamo amare.

Là dei teli, su questa mensa, fra poco, del semplice pane con del vino… se non c’è la corsa dell’innamorato rimane semplice banchetto e per giunta molto povero, di gran lunga inferiore ai pranzi pasquali che presto faremo… il Signore mette il pane, il companatico devi essere tu! Con-quel-pane ci deve essere la tua vita, il tuo cammino! La risurrezione non è far finta che non sia successo niente, ma al contrario, attestare che è proprio tutto successo. “Successo” in questa accezione diventa il nome di Dio, non in quanto ad onore e applausi - il successo come fama - ma come fame di ciò che “è realmente accaduto”! Vi sembra assurdo? Lo è. Ma è “successo”… e da allora un prima e un dopo e un fiume di speranza ci rincorrono e “tormentano” al suono di una pietra che rotola e di un alleluja che scandisce il tempo!

Buona Risurrezione a tutti!


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