TU SEI PROFUMO! - Domenica delle Palme (Anno B)
Ad aprirci alla Settimana più importante di tutte, troviamo nella domenica delle Palme, una liturgia ambigua, dal doppio registro: quello della gioia, espresso dagli “Osanna” in festa, dallo sventolare delle palme che danzano al ritmo del vento per accogliere e benedire “chi viene”, e nello stesso tempo, il registro della tristezza infinita che ci ricorda fino a che punto può arrivare l’uomo: togliere fiato e melodia a quegli “Osanna”, e persino il respiro “a Colui che va”: “Crocifiggilo”!!! E ci veniva detto: “Tutti rimarrete scandalizzati”…
Ma non è questa un po’ l’ambiguità che porta in sé ogni vita? Lo scandalo continuo tra vita e morte, bene e male, il sapore dolce e quello amaro della vita, che sotto sotto ci fa chiedere se c’è qualcuno che possa reggere a questo sbalzo di registro e anche e soprattutto se c’è qualcuno che possa prendere su di sé, e reggere e attraversare, e vincere, tutto il male che c’è?! E se siamo qui è per attestare che “Sì” c’è Qualcuno! Allora la Croce ci è contemporanea, allora la Via della Croce è proprio quella della Vita con questa ambiguità: dove l’insopportabile dell’uomo e la presenza di Dio fanno amicizia. Ma è questa una via nella quale siamo tutti bambini che devono imparare a camminare, e che hanno bisogno di braccia forti e sicure di un Abbà e di una madre, a sostenere, a rialzare e prendere su di sé…
E in questa liturgia, una donna ha fatto esaltare la ‘fragranza’ di quello che Gesù compie con quella del profumo che teneva con sé: solo chi è capace di sprecare amore e “rompersi”, “spaccare” un po’ delle proprie certezze e sicurezze, dei propri beni e risorse, ama davvero! Quel gesto è anticipazione di quello che si compirà a Gerusalemme: il costato di Cristo si aprirà e ne uscirà “sacrificio di soave odore”. Se la vita non è “sprecata” per qualcuno, puzza. Quante volte nelle diverse situazioni e relazioni, ci è sembrato di perdere tempo, di sprecare risorse, che il nostro impegno fosse inutile… forse che proprio in quelle situazioni abbiamo rilasciato il buon profumo di Cristo? Forse che in quelle situazioni abbiamo spezzato la nostra vita come quel vasetto? Forse che proprio quando i conti non tornano più, stiamo ritornando a Lui!? E Che sia questo l’unico modo per non tradire la vita e il Maestro? Non scappare ma restare: “Restate qui e vegliate” - Restate qui e sprecate il vostro tempo con me, restate qui e spezzate la vostra volontà nella relazione con me. E quando la vita passa dal fuoco della prova, occorre diventare come dei “diffusori” e vaporizzare “di più di amore”, “di più di fede”, piuttosto che rinunciare e scappare. E invece “tutti lo abbandonarono e fuggirono”. Gesù è una minaccia al modo comodo di vivere, a quello stracomodo di pensare!
E allora forse è arrivato il momento di dichiarare drammaticamente come Pietro “Non conosco quest’uomo di cui parlate”. Ancora una volta Pietro fa una lungimirante professione di realtà: che diventa la chiave per stare in questa via crucis: “io non ti conosco”… Io non sono realmente tuo amico, non sono tuo intimo, e forse non voglio un Dio come te: lo voglio re trionfante, non a percorrere una via Crucis, lo voglio capace di miracoli al bisogno, non di attesa e fede… Forse c’è tutto questo… ma è vero che se sono qui, c’è anche, come per Pietro, il desiderio di imparare a conoscerlo. Voglio conoscerti Signore, apri i miei occhi! Le lacrime di Pietro hanno sfocato la sua vista, gli hanno fatto capire che non ci sono perimetri così ben definiti del “io so la cosa giusta”, “io sono misura di tutto, io solo so, io io io…”… Queste lacrime lavano via la sua autosufficienza e saccenza. Devono cadere le cataratte…Tante volte occorre che il velo del tempio si squarci: e ci sono situazioni della vita che creano dentro di noi un terremoto. Ci mettono sotto sopra. A volte sono situazioni dolorose, ma che hanno la potenza di cambiare qualcosa, di smuovere pietre… e creare una rivoluzione, come nel centurione: l’uomo straniero, lontano da Dio, l’uomo di armi, ha visto il capovolgimento del mondo in un uomo disarmato…Ma cosa ha visto? Un altro modo di essere uomini… “Ecco l’uomo”! In un mondo dove la vittoria è sempre del più forte, del più armato, qui vince chi si spezza e spreca per amore! Qui per la prima volta, la violenza è vinta prendendola su di sé, non girandola su gli altri. Su quella croce il centurione ha visto un atto d'amore perfetto. Lì impara l’amore! E’ vero fratelli e sorelle forse non capiremo mai la croce, ma Cristo è venuto non perché la comprendessimo ma perché ci lasciassimo salvare e ci abbandonassimo all’amore dell’abbandonato.
Siamo arrivati alla fine della Quaresima, e forse per ciascuno di noi è anche momento di bilancio, ma la prospettiva giusta per vivere questa settimana santa, “settimana decisiva”: non è cosa ho fatto o non ho fatto IO in questa Quaresima, quanto avere cuori attenti per capire cosa fa LUI per noi in questa Pasqua! Amore sprecato perché tu possa non sprecare la tua vita. Amore spezzato perché tu possa non andare in pezzi… e questa vita, con le sue luci e le sue ombre, possa essere profumo!