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NON TORNARE A DORMIRE, DIO TI (CHI)AMA! - II Tempo Ordinario (Anno B) -

Questa domenica vogliamo partire anche noi dalla domanda che Gesù rivolge ai due discepoli del Battista: “Che cosa cercate”?!. Proprio così: “Che cosa cerchiamo?” Se la nostra risposta è “Niente… perché io non voglio disturbare nessuno, voglio semplicemente vivere in pace e non fare male a nessuno”, ecco questa domenica sarà semplicemente il settimo giorno della settimana, e non “il primo giorno della settimana”, o meglio il biblico “ottavo giorno", ovvero un giorno nuovo dove tutto si ricapitola e prende forma e forza alla luce del Crocifisso Risorto. I Vangeli iniziano sempre con qualcuno che cerca, con qualcuno da scomodare e che si scomoda…

“Che cosa cercate?”. Sembra una domanda banale, ma invece è il motore di tutto; per accenderlo, Gesù ci invita a riconoscere il nostro vuoto e a partire dalle domande che ci portiamo dentro. Quante domande!!… sia sul versante delle cose negative che su quello positivo… e che magari ci portano dall’Eli di turno, a cercare chiarimenti, conferme… E il Sacerdote Eli dopo la terza volta capì che quella chiamata che Samuele sentiva era da Dio e a Dio lo orienta… Ma vi siete mai chiesti, se dopo quelle tre volte Eli avesse di nuovo mandato a dormire il giovane Samuele, che ancora non aveva conosciuto ed incontrato il Signore, forse la storia sarebbe cambiata, forse si sarebbe convinto di essere pazzo, di sentire le voci, di vedere cose che non c’erano… Abbiamo tutti bisogno di figure come quelle di Eli che abbiano il coraggio di dire che quelle domande di senso che ci portiamo dentro possono trovare riposo solo in Dio. Sant’Agostino nelle Sue Confessioni pregava così: “Tu ci hai fatti per Te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te” .

Quante volte invece troviamo volti e voci che proponendoci dell’altro, non fanno che posticipare o soffocare o eliminare la domanda anziché aiutarci a trovare una risposta… Ci rimandano a dormire, ci invitano a tacere… Invece quante volte dietro alla cattiveria, alla depressione, all’alcol, alla droga, alla vita sregolata, c’è semplicemente la domanda dell’amore, il bisogno di Dio, di eternità, ma nessuno ha ormai più il coraggio di dirlo! E.. allora torniamo a dormire! Oppure ci prendiamo un sonnifero che ci possa calmare un po’.

Ed è meravigliosa la conclusione della prima lettura… Una volta indicata la via, ovvero la relazione con il Signore, il giovane Samuele - si dice - “non lasciò andare a vuoto una sola delle Sue parole…”. E alla luce di questa conclusione e dei fatti narrati nel Vangelo, quel “che cosa cercate” ci fa immediatamente riformulare la domanda… “che cosa hanno trovato”?… per ricordarsi e lasciare a perenne memoria che “erano le quattro del pomeriggio”… E scopriamo che quel “che cosa” è diventato un “chi”… Hanno trovato una relazione nuova, diversa! Ci sono degli incontri che lasciano il segno e cambiano la vita, e dei quali tu che solitamente non ti ricordi nulla, ti ricordi persino il giorno, l’ora e tutti i dettagli. Gesù è passato e continua a passare accanto ma quei due non l’avrebbero riconosciuto se Giovanni non glielo avesse indicato, così Andrea per Simon Pietro, … così Eli per Samuele… Così l’eunuco di Candace non avrebbe capito niente se non ci fosse stato Filippo a condurlo per mano all’interno del brano della Scrittura…. Per il cammino c’è bisogno del testimone, di un traghettatore, di qualcuno che traduca con la vita! E poi una volta incontrato l'Amore, l'unico desiderio è quello di non perderlo più… di conoscere la sua casa per diventare suo familiare… E la domanda cambia ancora: “Maestro dove abiti?”.

E la risposta “venite e vedete” intavola un programma controcorrente … solitamente prima chiedi di vedere, poi deciderai se andare, aderire oppure no. Solitamente prima chiedi garanzie e certezze e poi valuti, ma Cristo ribalta la prospettiva: “Ama e comprenderai, ama e vedrai, ama e troverai pace” Prima “venite” e poi “vedrete”.

Solo accanto a Lui “vedremo” certe risposte… Pretendendo spesso il contrario, la logica conseguenza è non vedere risposte e quindi allontanarsi da Lui! Ma se perdi di vista Lui, perdi la vista!

Credo sia arrivato davvero il momento di “andare a Lui e vedere”, che significa riprendere in mano la nostra fede, tonificarla… e magari scegliere per il nuovo anno, di dedicare più spazio alla Parola, all’approfondimento, alla preghiera, magari aderire ad uno dei gruppi che ti offre la tua comunità … qualcosa cambierà nella chiesa, non se viene il Papa in gamba… Francesco c’è già, ma non può fare lui le cose al posto nostro, qualcosa cambierà se e solo se cambieremo noi e decideremo veramente di Seguire il Signore, che non è una pia pratica ma una relazione! Allora andiamo con fede…Forse non cambierà tutto subito ma almeno saremo in cammino… e se Lui è la via, siamo in buone mani, o meglio… su buoni piedi, su buoni passi.


#coraggio #domande #via #controcorrente

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