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NON DIAMO LA PERLA A BUE ED ASINELLO - Santo Natale del Signore (Anno B)

Fratelli e sorelle il giorno che viviamo, la notte che abbiamo vissuta, non sono come gli altri giorni… dicibile e indicibile, cielo e terra, si sono baciati in modo unico, perché come ci ha detto la lettera agli Ebrei “Dio che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti” ci “ha parlato [e ci parla] per mezzo del Figlio!“…

E persino le “rovine di Gerusalemme possono prorompere in grida di gioia” perché questa notte è nato Gesù, il Salvatore, il Re dei re e Signore dei signori… e “tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio”!… Le zone e le aree della tua vita, le più “rovinate” e “lontane” trovano motivo di esultanza perché è nato il Salvatore, che come ogni bambino è sempre portatore di speranza per l’oggi e il domani…

E se il bambinello che vediamo ai piedi dell’altare è finto, se quello che abbiamo posto nel nostro presepe è simbolico, quello che è nato una volta per tutte in quella stalla di Betlemme, e che noi abbiamo e stiamo celebrando, non è un’astrazione, è vera carne, è vera gloria di Dio.

La parola gloria in ebraico significa “peso”. Conoscere una realtà per il suo peso specifico, per come essa è nella sua realtà, il suo vero valore…Chiediamo davvero al Signore la grazia di poterlo conoscere per come realmente Egli è! Non è poesia, non è esoterismo… è carne!

E allora se vuoi davvero capire questo prodigio osserva - “adora” il regalo di Dio! Vale molto più di tutti i graditissimi pacchi che abbiamo ricevuto in questi meravigliosi giorni! Fratelli e sorelle non diamo “la perla”… - questa volta non come dice il detto - “ai porci”, ma “non diamo e lasciamo la perla al bue ed asinello”… Non ci capiti cioè di fare di questi giorni, una festa solo perché si sta qualche giorno a casa, ci si fa qualche regalo, qualche pranzo e cena in più, si vede qualche parente in più… tutto bello! Ma il rischio è di perderci il cuore del cuore… Ridiamo a Dio quel che è di Dio…!

Un po’ come quei pellegrini che non vedono l’ora di vedere almeno una volta il Papa… e magari fanno anche un po’ di sacrificio per andare a Roma e poi quando il papa sta per passare con la sua papa-mobile che fanno? Prendono questo - il cellulare - e così lo vedono attraverso uno schermo, proprio come quando sono a casa… E si perdono quel momento “dal vivo!” Quanti bambinelli per noi credenti, sono passati in questi giorni su Whatsapp e Fb e allegati mail… Lascia stare per un attimo il virtuale ed entra nel reale di Dio, perché la nostra vita è il luogo dove si vuole manifestare la gloria di Dio… E allora Cristo in noi è speranza di gloria (Colossesi 1:24-29) , speranza di un domani nuovo che inizia oggi!

E a noi sempre alla ricerca di chissà quali strani e arcani segni… il Signore ripete come ai pastori di questa notte: “ecco il segno: un bambino!”… Non ci sono più stelle da consultare… oroscopi e mani da leggere… festeggia il Natale, vai da quel bambino… E anche se vi sentite un po’ in imbarazzo davanti al presepe, perché siete adulti, troppo grandi… dopo passate dal bambinello dei vostri presepi, e guardatelo con un occhio diverso… fate l’occhiolino a Gesù senza che nessuno vi veda, non come cosa sciocca ma come gesto profetico e di fede, dove gli dite: “Tu vedi più lontano di me”… “forse non ci ho capito poi molto del tuo mistero, ma so che tu capisci molto del mio” … e allora agisci, fammi entrare in questa storia di salvezza, la tua carne possa guarire e umanizzare la mia carne, lenire le mie ferite… sei un bambino ma so che puoi molto più degli adulti che promettono e non mantengono…

Come disse un giorno qualcuno “Se Dio non ha disprezzato l’essere uomo, allora deve davvero essere importante questo essere uomini!”

E mentre “Tutti vogliono crescere nel mondo e ogni bambino vuole essere uomo, ogni uomo vuole essere re e ogni re vuole essere "dio". Solo Dio vuole essere bambino” (Leonardo Boff).

Dio si è reso visibile, udibile, esperienza sensibile… per non spaventare nessuno, e per dirti che non è vero che è lontano da noi, e per dirti ancora che è alla tua portata! E il Natale diventa così il più grande atto di fede di Dio nell’uomo. Ma quel Dio-bambino vivrà sulla nostra terra, e nella vita, solo se noi ci prendia­mo cura di lui, come una ma­dre, ogni giorno. Quando il Signore tornerà troverà ancora fede sulla terra se e solo avremo imparato a festeggiare questo Natale. Ed è davvero possibile per tutti. Non troverò più scuse!

“La genealogia carnale di Gesù è spaventosa” (Ch. Pèguy). In quei nomi vengono messi in bella vista, tutti i peccati di casa sua… ma quella grazia e quella gloria nessun peccato è mai riuscito a fermarla…. e oggi ti vuole raggiungere in modo nuovo e speciale.

Da quella notte, giorno e notte e per sempre c’è un vagito che ti aspetta, ti sorprende, ti sconvolge… ricordatene al primo bambino che sentirai piangere! Aspetta Te non lasciarlo piangere! La prima chiesa è stata una stalla, il primo altare una greppia, la prima tovaglia fatta di paglia-e-sterco. Anche tu hai da offrirgli qualcosa!


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