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MA TRA VOI NON SIA COSÌ! - XXXI Tempo Ordinario (Anno A)

Il Signore è severo nei confronti di chi, ricoprendo ruoli di responsabilità, approfitta della propria autorità e potere per affaticare la gente e spadroneggiare sulle coscienze, per opprimerla con un sovraccarico di doveri, di aspettative, di oneri, che a lungo andare fanno perdere le forze ed il gusto per la vita!

Il Signore è molto ‘fermo’ contro chi scivola nella triade perversa dell’ipocrisia, della vanità e dell’amore per il potere.

La logica di Gesù è inversa: si diventa grandi quando è grande il cuore: e solo chi ha il cuore grande può essere Padre di qualcuno e maestro di qualcosa… ma con la consapevolezza che “a chi più è dato, più è chiesto” (cfr. Lc 12,48)… si diventa grandi, Padri e maestri quando si arriva a servire gli altri! Il nostro Dio non è colui che tiene il mondo ai suoi piedi, ma colui che si mette a lavare i piedi degli ultimi, non cerca il piedistallo, semmai viene in una stalla, non viene per conservare la sua immagine, ma perderà la faccia giocando in prima linea dando la vita, non è come un postino che porta una lettera il cui contenuto gli è estraneo, e che è indifferente al messaggio contenuto, egli è quella parola fatta carne. Se per quelli di cui parla Gesù tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare del nulla, qui c’è l’amore di Dio in azione! Egli è Testimone.

Ma se Gesù parlava in modo particolare ai sacerdoti, ai capi religiosi e politici, noi siamo chiamati a calare le Sue parole nella nostra realtà, al nostro microcosmo, ad esempio alle relazioni in famiglia. Molte sono le maniere di gravare le spalle altrui: pensiamo ad esempio a quando facciamo pesare l’aiuto dato, o al non dare quello richiesto, a quando rinfacciamo i servizi resi e le cose fatte, a quando eliminiamo dalla relazione gratitudine e apprezzamento, facendo rientrare tutto in quel dato per scontato, pensiamo ancora al continuo lamentarsi, che fa sentire l’altro sempre sbagliato e fuori tempo… Gesù è venuto a renderci liberi: ci ha sgravato da tante leggi e precetti in nome del comandamento dell’Amore! Ma quello è rimasto, con tutta la sua dirompenza ed esigenza! Allora impariamo ad amare! E per insegnarci la credibilità di questo Amore Gesù è venuto a farsi Testimone di quello che ha imparato dal Padre, è venuto a fare il servo e non a essere riverito, ed è venuto a farsi piccolo, non ad ostentare grandezza, a prendere su di sé e portare i peccati del mondo per lasciarci un giogo più leggero, quanto meno “portabile" perché parte del carico è a Sue spese, cioè è venuto ad indicarci una strada che ha percorso per primo… Non ha solo detto, ha vissuto quanto ha detto! Ed ha aperto varchi di speranza!

Altro che il narcisismo ed esibizionismo degli scribi e dei farisei che “si compiacciono di loro stessi e amano essere ammirati”. Troviamo qui un invito a guardarci bene da chi vuole stare nella relazione mettendo al centro solo se stesso come il Don Giovanni di Mozart, il simbolo di una vita vacua che gira intorno a se stessa, senza trovare mai un senso… antesignano del malato di selfie solo con se stesso. Di colui che dice e crede “Mi sono fatto da solo” … Ma “mi sono fatto” è il linguaggio del tossico… di colui che ha una visione tossicomanica della vita, di colui che non ammette di essere inscritto all’interno di una provenienza e non riconosce gli altri, le proprie origini, un nome che gli è già stato dato…e come gli uomini di babele pensa solo a farsene uno suo!

E’ colui che vive perennemente nel ruolo del seduttore, che vuole stare nella relazione solo per prendere.

Scribi e farisei devono avere sempre qualcuno più in basso di loro: per questo impongono pesanti fardelli ma poi “dicono ma non fanno”… mettono cartelli ed etichette sulle vite degli altri che diventano come i prezzi sugli scaffali del supermercato… indicano che c’è un costo, che c’è qualcosa da pagare (e questo lo sappiamo bene, ogni amicizia, ogni amore, ogni relazione uomo-donna, genitori-figli ha un prezzo da pagare) ma loro non pagano niente in prima persona! Devono sempre e solo pagare gli altri! Non sono quello che dicono, hanno la teoria ma non la prassi… parla la lingua ma non la vita!

La prima cosa che Gesù chiede è di cominciare a fare ciò che diciamo! Allora i figli riconosceranno i padri… e i maestri diventeranno testimoni.

Se forse è normale trovare oggi chi sgomita per i posti di onore, chi cerca solo l’auto-affermazione, chi brama il potere, (tutte forme in realtà alla fin fine gridano il bisogno di essere riconosciuti, il bisogno di amore, il bisogno di senso…) il Signore ci invita “Ma tra voi non sia così”, che sia davvero il nostro digestivo dopo i telegiornali: “ma tra voi non sia così” … tra voi ci sia la linea del salmo 132: “non vado in cerca di cose troppo grandi, di cose alte, ma resto tranquillo come un bambino in braccio alla propria madre”… per un bimbo quello è il suo mondo, quello il suo lavoro, quella la sua vocazione! Il Signore ci doni il coraggio di lasciarci prendere in braccio e cullare in questo stile di vita Altro, che nel pane e vino diventa concretezza e forza per noi.


#cuore #amare #concretezza

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