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ASSUNZIONE: DOGMA DELLA SPERANZA! - Assunzione di Maria (Anno A)

Celebriamo oggi nella festa dell’Assunzione di Maria, il dogma della speranza.

Al di là del simpatico accostamento attualizzante tra Assunzione - Lavoro e quindi tanta speranza! :) Celebriamo oggi in Maria il dogma della felicità, il dogma di una vita piena, il compiersi cioè delle parole dell’angelo “Rallegrati Maria, il Signore è con te”. E anche noi prendiamo parte alla gioia di Maria per una Vita che non si è arresa dinanzi alla prova della “spada che trafigge il cuore “ e ora, non si arresta neppure dinanzi alla morte… perché su ogni Figlio di Dio si rinnova la Promessa della Vita eterna! La morte è “l’ultimo nemico ad essere annientato” (1Cor 15,26). “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria?”. (1Cor 15,55)

E il cammino della Vergine viene accostato nel dogma alla Pasqua del Figlio, e nel racconto biblico al cammino che fece l’Arca dell’Alleanza … dalla Galilea a Gerusalemme… quell’Arca che il re Davide accolse con gioia fanciullesca, danzando non curante di perdere ordine e decoro tanto che Micol sua moglie - si dice - arrivò persino a disprezzarlo per questo (2Sam 7,14)… Ma l’esultanza è questione di viscere come in un incontro tra due innamorati, tra amici che si vogliono bene, tra parenti che si stimano e conservano un segreto che si richiama il mistero di Dio: Elisabetta e Maria.

Nel secondo il secondo libro dei Maccabei troviamo che il profeta Geremia salì sul monte Nebo, il monte dove anche Mosè era salito, e nascose in una caverna l’arca esplicitando che il luogo sarebbe dovuto rimanere ignoto fino al tempo pieno di Dio (cfr. 2Mac 2,1-8). E il tempo pieno è quello narratoci dall’Apocalisse: “Si aprì il santuario e apparve l’arca dell’Alleanza”… “Si aprì il cielo e apparve una donna vestita di sole”…

Quella di Maria è l’emblema di una vita nascosta in Dio, come l’arca nella caverna, e separata dalla logica del male per il tempo della pienezza. Il testo del dogma non dice tanto che Maria fu assunta “in cielo” quanto “alla Gloria Celeste”, quindi l’idea dell’Assunzione ci deve far pensare più alla glorificazione, all’unione intima con Dio, ancor più che al teletrasporto tra le nuvole. L’Assunta è l’immagine di una vita portata a compimento da Dio, destino di ogni vita che gli appartiene. E la nostra vita gli vuole appartenere!

Maria è “assunta”, cioè “presa” da Dio, “conquistata”, “sedotta” e allo stesso tempo è colei che si “assume” la vita, senza sconti… si prende la vita in mano… con i suoi progetti e quelli di Dio, tra le voci non sempre amichevoli del villaggio di Nazareth, e di tutto questo ne fa un grembo fecondo affidandosi al Padre. E i suoi passi hanno sempre avuto come sottofondo quel “Rallegrati io sono con te”… “Rallegrati”… quando siamo tristi diamo da mangiare al dragone, gli diamo in pasto le nostre stelle, cioè i nostri de-sideri (sidera = stella) e i nostri sogni…

Ieri Germino, il fraticello capoverdiano che è da qualche giorno con noi, mi diceva al termine di una piccola gita, con una semplicità disarmante “ma gli italiani non hanno ragione di essere tristi: hanno molta bellezza… avete le montagne, i laghi, e tanta frutta”….! Ecco il fare grande Dio nelle piccole cose… Maria è colei che ci dà il “LA” per il canto del Magnificat “Grandi cose ha fatto l’Onnipotente”. Magnificare è “fare grande”… noi spesso con una vita triste, insoddisfatta e sempre lamentosa e negativa, rendiamo piccolo Dio, come se queste grandiose promesse non fossero per noi, come se tutta questa storia non fosse vera e fosse solo una favola per bambini. Noi rendiamo Dio e la Madre sua piccoli, formato tascabile… Al più dispensatori di qualche grazia, come distributori di bevande e merende spesso inceppati e fuori servizio per un motivo a noi sconosciuto…

Può fare Grande Dio chi come Maria vive di fede. E’ la prima delle beatitudini che viene proclamata sulla fanciulla di Nazareth: “Beata perché hai creduto…” Anche nello smarrimento! Maria, è vero, è colei che ha dato alla luce Gesù, ma è la fede in Gesù che le ha dato luce e forza per tutta la vita. Maria è sintesi della vera discepola: colei che sa ascoltare, accogliere, pregare, cantare, e stare in silenzio… La vera credente… La comunità credente. E come da Maria donna-Israele nasce Gesù, oggi la Chiesa guardando a Lei deve riscoprire la sua missione di far nascere e portare il Cristo… malgrado i colpi di coda del dragone! Da Maria impariamo a proclamare che “Ora si è compiuta la salvezza” perché quel Figlio “nato da donna”, ha schiacciato la testa al nemico … alla fine il male non prevarrà!


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