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MOLTO PIÙ DI GOOGLE TRANSLATOR - Pentecoste (Anno A)

Una festa che amo particolarmente perché ci ricorda che quando celebriamo, quando usiamo dei simboli, degli elementi: l’acqua, l’olio, il pane, nella liturgia, non siamo facendo teatro, non una rievocazione ma nello Spirito Santo avviene una ripresentazione di quanto ha fatto e ha detto Gesù che ci raggiunge oggi, e che ha effetto oggi…

In questa domenica non celebriamo solo la FINE del tempo pasquale ma il FINE della Pasqua, il suo compimento attraverso questo dono dello Spirito Santo. Tant’è che nell’evangelista Giovanni non passano 50 giorni ma Pasqua e Pentecoste coincidono, perché questo è il vero scopo della Pasqua: non solamente la risurrezione di Cristo ma anche la nostra! E si risorge già un po’ quando si impara a comunicare con gli altri.

La Pentecoste, ci propone la festa della comunicazione! Quei discepoli ripieni di Spirito sapranno parlare la lingua degli altri! Quante volte invece chiediamo che gli altri parlino la nostra lingua, abbiano i nostri modi, chiediamo di essere noi gli ascoltati e i capiti. E qual è quella lingua che tutti capiscono e intendono al volo anche se stranieri, anche se di idiomi e razze diverse? Il ti voglio bene, la lingua dell’amore, quella dell’accoglienza, quella del dono! Comprendiamo allora che la cosa urgente, è dare e comunicare l’amore.

Pentecoste, sì festa della comunicazione, ma non del passaggio delle nostre informazioni, e neppure di Google Translator, ma - riportava la scrittura - “delle grandi opere di Dio”. Quando parliamo di come Lui Ama e come agisce il Suo Amore… ecco che può capire e ritrovarsi chiunque. E diventiamo tutti come Maria ‘cantori di magnificat’: “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente": Maria non parlava di sé “grande”, ma di ciò che grandemente la stava salvando e aprendo ad una vita piena di grazia…

E l’evangelista Giovanni dice che quell’Amore ha la forma del perdono… “A chi perdonerete sarà perdonato”… non è un potere magico, o esclusivo dei sacerdoti nel confessionale, ma una responsabilità per tutti! Come a dire “Se voi non perdonerete”… gli uomini resteranno senza l’esperienza di salvezza per eccellenza. Siamo dei portatori di qualcosa di grande che se non abbiamo il coraggio e la forza di annunciare e vivere noi per primi è finita! Che fine farebbero: l’ultimo, il lebbroso, il nemico, il povero, il morto… Abbiamo in noi, con noi e per noi, una forza che promette di agire anche su tutto il negativo dell’uomo, che si chiama peccato. Questo è lo shalom che riceviamo oggi da Gesù. Una pace che dice abbondanza, un’abbondanza capace di sfamare anche il nemico: io ho tanto in più da dargli rispetto a quanto mi chiede e pretende da me! E questo di più scaturisce dalla stessa missione di Gesù, che ciascun cristiano possiede e può portare avanti perché ha lo stesso principio vitale di Cristo, possiede lo Spirito di Gesù e ha in cielo lo stesso Padre di Gesù.

Per questo caro fratello sei destinato ad essere tempio dello spirito santo…

A Babele si gridava “Venite Facciamoci un nome!”, costruiamoci un edificio per scalare ed impadronirci del cielo. Ma l’anima mia non deve magnificare il mio nome, ma il suo! Non siamo qui perché dobbiamo farci un nome, ma perché abbiamo consapevolezza di un nome!: Io sono, tu sei, figlio di dell’Altissimo! Siamo convenuti insieme non perché vogliamo conquistare il cielo, ma perché ci è stato aperto e offerto cielo in noi.… Allora non ci occorrono più bitume da malta per i mattoni, perché quella pietra viva possiamo essere noi: il luogo dove adorarlo in spirito e verità é l’ogni luogo, è ogni fratello, allora davvero il nostro corpo sarà il tempio. Qui nasce la Chiesa che non t'aspetteresti: una chiesa che sa parlare la lingua degli altri, che sa perdonare, che sa uscire dalla paura del Cenacolo… “Ubriachi” di coraggio, di speranza, di fiducia, generosità e gioia. I ripieni di Spirito Santo sono appassionati della verità sono degli “sbloccatori di vita”: gli ebbri di Cristo danzano come Davide, cantano come Maria, battono le mani come le stelle del firmamento, sbocciano come i gigli del campo… non abbiamo paura e lasciamoci stupire da Dio!


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