ALLA TUA LUCE VEDIAMO LA LUCE - II Quaresima (Anno A)
Se domenica scorsa lo Spirito ci ha sospinti e sorretti nel deserto, oggi ci porta su di un Monte… E su questo monte i discepoli, alzando gli occhi, ad un certo punto “non videro nessuno, se non Gesù solo”. Ci sono momenti nei quali non vediamo più niente davanti a noi… e forse neppure Gesù… e altri nei quali dobbiamo scegliere di chiudere gli occhi sul male, per non prenderne parte e scegliere Gesù… può essere il tempo della trasfigurazione!
Un episodio così pieno di luce, anche se per noi rimane nello stesso tempo una pagina oscura come lo è una visione, che richiama quella dualità fatta di luce e ombre che è la vita e le cose della vita… il mistero di Dio a volte è proprio come una nube, ti avvolge, ti protegge, ma non è mai così perfettamente chiaro, non puoi vederlo e capirlo tutto.
Eppure in questa dualità una voce: - “Ecco il figlio mio, l’amato, ascoltatelo!” - Se la Quaresima ci parla di digiuno è solo per fare riferimento a questo ascolto che si fa e trasforma in preghiera! E per metterci in ascolto abbiamo bisogno di momenti di silenzio e di raccoglimento… di quell’andare in disparte sul monte. E’ il segreto che conoscono tutte le persone innamorate: che sentono la necessità di incontrarsi lontano da ogni rumore e dalle parole inutili, faccia a faccia.
E se ti deciderai per questa esperienza, per il deserto e per la salita sul monte, Lui si trasfigurerà, cioè quel Gesù che magari conosci da anni… di cui hai sentito parlare da tempo, hai incontrato in tante Messe e catechesi… se gli concederai il tempo dell’intimità si trasfigurerà! Cioè diventerà nuovo per te, cioè ti parlerà come mai aveva fatto, come l’innamorato con l’innamorata…
Ma attenzione, la visione non è la meta, non si va avanti per miracoli e visioni, non è il definitivo, ma è comunque una luce che rischiara e conforta il cammino! Ed è importante recuperare un’idea piena di gratitudine e bellezza di Dio, per avere la forza di obbedire a Cristo, e per fidarci di Lui, per mettere come Abramo, la nostra vita dietro ai Suoi passi anche quando le cose non sono completamente chiare. “Abramo va’ dove ti indicherò!” vale a dire Abramo fidati! - Abramo “farò di te una grande nazione”, vale a dire: cambierò la tua storia. Quindi non sarà tanto ciò che Abramo farà, a renderlo grande, ma quanto Dio farà di Abramo. E la trasfigurazione di Gesù non sarà semplicemente il cambiamento di forma dell’uomo di Nazareth in vesti candide, ma quello dei suoi discepoli… L’incontro con Gesù è questo: Matteo… anziché ladro, ti farò mio discepolo! Adultera… anziché donna peccatrice e da lapidare, ti renderò testimone di un Amore più grande, che sa perdonare… Amici, anziché pescatori di pesci, vi farò pescatori di uomini… e così via! La Sua trasfigurazione è per una mia trasfigurazione. La Sua Parola è per una promessa su di me! Trasfigurazione è allora il cambiamento dei discepoli che a quella luce vedranno la Luce! Se cammino nella vita senza la Sua Luce, mi saranno compagne solo le tenebre e vedrò tutto nero… invece alla Sua Luce posso riuscire a vedere il bene, la luce, di chi mi sta accanto, anche se magari sepolta da tanta fragilità e imperfezione, potrò vedere la luce della persona che ho accanto, della situazione che mi capita, della circostanza che mi investe… Alla Sua Luce… e camminando con Lui, come una dinamo si ricarica la mia luce !
Allora guardiamo a Cristo per vedere ciò che di bello Dio può fare in noi! Ed è talmente bello che Pietro esclama “Facciamo tre capanne”.
Secondo la tradizione il Messia, il Liberatore, sarebbe apparso proprio nella festa delle capanne, ma in questo modo Pietro continua quel discorso che aveva già avuto con il Signore e che gli era valso l’appellativo di Satana…… perché la tentazione è quella di godere a pieno di quell’esperienza maestosa e di forza quasi da super-eroe, senza mettere in conto il cammino verso la Croce, la sofferenza e la morte, il dolore, la fragilità…
Questo magico by-pass la vita non ce l’ha, e nessuno lo può pretendere, la vita è sempre un mistero avvolto dalla nube, fatto di luci ed ombre, è una via lucis e una via crucis… che conduce alla morte ma… una morte per la Vita!
Da questa visione i discepoli resteranno stupiti e trasfigurati ed impareranno qualcosa… perché la bellezza insegna, lavora i cuori e li cambia e così il ricordo di questa “visione strana” rimarrà a memoria di quell’”Altro” che ancora deve accadere… la risurrezione, che per avvenire deve mettere in conto inevitabilmente la morte, morte di una vita abbandonata, rifiutata, non capita, non accolta, sbeffeggiata ed umiliata… che è quella di Gesù.
E ora tutto questo viene ricapitolato e riassunto nelle nostre mani, fratelli e sorelle, dove il corpo di Cristo si trasfigurerà nel pane eucaristico… e con questo stupore ci accostiamo al sacramento dell’altare chiedendo di essere anche noi un po’ trasfigurati e portatori di luce… per non rendere vana tutta questa bellezza, per non sprecare neppure un fotone di tutta questa luce…