CHE SALINITÀ HAI? - V Tempo Ordinario (ANNO A)
Chi di noi non ha almeno una ferita piccola, grande, antica, nuova, che si porta nel cuore… ?! E chi di noi non vorrebbe che questa ferita guarisse?
Bene il Signore ci ha detto tramite il profeta Isaia (58,8): guarisci altri e guarirai, illumina altri e ti illuminerai. Come? … “vestire gli ignudi, dare il pane agli affamati, introdurre in casa i senzatetto" … - se farai queste cose - “la tua luce sorgerà come l’aurora (e metterà in fuga la tua tenebra) e la tua ferita si rimarginerà presto”… Il Signore guarda alle tante ferite del suo popolo, e ci prescrive una “ricetta” molto particolare: ci somministra luce e sale e ci ricorda: "Se vuoi guarire… devi guarire altri! Se vuoi ritrovare la vita devi perdere la vita", come il sale che si perde, che si scioglie, come la luce che si diffonde… *(amate come Cristo la Chiesa!)
Quante volte pensiamo al Signore come luce, alla sua parola come lampada sui nostri passi…ma oggi ci viene dette che noi, proprio noi, siamo luce. Che noi siamo sale! L’uomo in comunione con Dio porta sale e luce: è un generatore di luce e sapore.
Ovviamente è Dio che accenda la luce, ma una volta che sei acceso quella luce non è solo per te, non è per essere messa sotto il moggio, sotto il secchio, ma per tutti quelli che sono nella casa… perché: se la luce non illumina, con che cosa la si illuminerà, “se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?” (5,13). L’evangelista in questa espressione letteralmente usa il verbo “impazzire”: ma se il sale impazzisce? È lo stesso verbo che adopererà alla fine del discorso della montagna quando racconterà di un uomo impazzito, stolto, che va a costruire la casa sulla sabbia: un uomo che cioè ascolta la Parola, ma non la mette in pratica… Ti sto dando istruzioni per costruire una casa solida, ti sto dando delle informazioni per guarire dalla tua ferita, ti sto indicando la via per una vita beata… perché non mi ascolti? Perché ti allontani? Perché non obbedisci? Sembri un pazzo! Ne va di te…
Se ti dichiari credente e poi in realtà ti comporti da incredulo, perdi di sapore e rendi insipida, insignificante, non solo la tua vita, ma anche la Chiesa di Dio! Il compito dei discepoli è quello di essere testimoni gustosi e luminosi, illuminati! E la posizione è abbastanza seria: se non pratichi quanto predichi, se non vivi quanto ascolti, non c’è speranza… “A null’altro serve quel sale che ad essere gettato fuori (escluso) e calpestato dalla gente”, Se non pratichiamo le beatitudini non serviamo a niente! Perché “chi dice Signore Signore”… - come ben ricordiamo - Non è detto che entri al cospetto del Signore… non bastano le parole!
La parola del Vangelo * non è per essere uno zuccherino… ma sale, che sulle ferite brucia, come la verità sugli aspetti scomodi e di menzogna…
A quei tempi il sale era preziosissimo: i soldati di Cesare ricevevano in sale parte della paga, detta salarium, da cui il termine italiano “salario”; i capi tribù si scambiavano il sale come segno di pace ed amicizia, i patti si sancivano mangiando sale… E la Parola di Dio ci dice: “Su tutte le tue offerte offrirai del sale”. Quando ancora non c’era il frigorifero era fondamentale per conservare la carne dalla, preservarla dai batteri, dalla putrefazione…
Gesù stava dicendo: L'umanità senza di me va verso la morte… è un corpo votato alla decomposizione, ma voi siete il sale che deve essere strofinato nella carne per non farla entrare nella morte”. (cfr. Ez 14).
E in nome di queste proprietà asettiche, alla nascita i neonati, come ci ricorda Ez 14, venivano strofinati con sale... per questo una volta nel battesimo c’era anche come elemento il sale… E siate questo sale a partire dalla propria minestra, dal proprio impasto, che deve essere saporito: il tuo passaggio nella storia e nelle vite degli altri, deve lasciare un buon sapore. Sei chiamato a lasciare una scia di luce, con scelte sapienti, che non vuol dire intellettuali. Ma di quella sapienza di cui ci parla Paolo: “io ritenni infatti di non sapere = sàpere, di non avere altro sapore se non da Cristo e Cristo Crocifisso. Questa è la sapidità che porterà opere buone e gesti luminosi, quella generosità, di cui abbiamo sentito, che accende la luce; quella stessa luce che ha trasfigurato Mosè, S. Stefano sembrava un angelo… Gesù stesso sul monte Tabor.
Andiamo a scavare dentro noi stessi, come nella roccia, e facciamo uscire quel tanto di sale, il sale della Grazia che insaporisca la vita e proprio come fa il sale, metta sete … sete dell’acqua viva che è il Cristo!