CANTA LA GIOIA COME IL NARCISO - III Avvento (Anno A)
E il Signore interpella i suoi con una domanda: ma “che cosa siete andati a vedere nel deserto?”. Perché se siete andati a vedere un giardino reale, fiorito, giochi d’acqua e la fantasia multiforme e colorata della natura, avete sbagliato posto!!
Che cosa siete venuti a vedere in questa celebrazione? Occhi da gossip o occhi che vogliono vedere il mistero di Dio, che vogliono onorare e rendere gloria al Signore che vuole incontrarci?! Siete venuti a costruire e rendere più viva e bella la sua comunità, rinnovando la fede in un Dio Amore che può far fiorire la vita come narciso e germogliare la pace?
Giovanni sta attraversando un brutto momento… la fase in cui non si hanno più certezze, ma solo domande da fare, e ha il coraggio di andare fino in fondo, e in coscienza, fa una domanda tanto audace da farlo sembrare un insolente: “ma sei tu quello che deve venire o ne devo aspettare un altro?” E la risposta di Gesù non è un apostrofarlo ed etichettarlo “uomo senza fede!”, ma gli fa un elenco di benedizioni e miracoli: “i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano”… A dire che il dubbio va conquistato con il di più di Dio, a dire che quando c’è l’incontro vero con il Signore, la vita cambia! E la versione di questo incontro e del conseguente cambiamento, secondo i profeti (cfr. 1a lett.), è persino più barocca e ricca: non solo lo zoppo camminerà, ma “salterà come un cervo!” Non solo il muto parlerà, ma “griderà di gioia!” Perché l’Amore del Signore è sovrabbondante, è esagerato, è generoso… “dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia”!! (Rm 5,20)
Allora un possibile percorso ai nostri dubbi lo troviamo in questo: se l'incontro con Lui ha cambiato qualcosa in noi… perché la storia della salvezza è abitata dalle tante promesse del Signore che sono valide anche per noi oggi: ciechi che ritornano a vedere e sordi che tornano ad udire; certo il Signore può fare miracoli nel corpo, ma è anche vero che non tutti i ciechi hanno riacquistato la vista e i sordi l’udito, ma il miracolo più grande, quello che è davvero per tutti, e che non è negato a nessuno, è il cambiamento dentro, da “pescatore” puoi diventare “pescatore di uomini”… da persona piena di paure e smarrita nel profondo come gli apostoli dopo la sua morte, puoi diventare testimone che porta buone notizie fino agli estremi confini della terra, senza paura di “sprecare” la vita per amore, e per le grandi cose che l’Amore chiede…
E Gesù vedendo tutto questo in Giovanni il battista dirà: “avete visto uno dei più grandi tra i figli di donna!” … Grande??! Ma Signore non ti sei accorto che ha appena dubitato di te, che Giovanni adesso è un uomo chiuso in carcere…?!? Occorre Imparare a riconoscere nel “più piccolo” il “più grande»”: è la logica del “regno dei cieli” (Mt 11,11), è la logica del Natale. I piccoli e i poveri sono i prìncipi del suo regno perché amano mettendo a disposizione TUTTO, anche i dubbi!
Cosa ha visto il Signore in quel deserto? In quella domanda di Giovanni? Non si è fermato al dubbio, ma alla fede, la fede del profeta che dice “Sei tu il Signore?” - (perché la fede va interrogata, altrimenti è morta!!) - Perché io so, che per la promessa di Dio, uno deve arrivare, e se non sei tu, io lo continuerò a cercare con TUTTE le forze, con TUTTA l’anima, con TUTTA la mente… Perché il profeta è colui che proclama una speranza più forte di ogni dubbio, che non si piega come una canna sbattuta dal vento delle cose che vanno per il verso storto, dalle opinioni, delle mode, delle malelingue… ma persevera con costanza! Nell’attesa della Sua Venuta! Seconda lettura: “Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina”. E se perseverate o prima o dopo fiorirete come il narciso!
Non è facile aspettare, ecco perché la liturgia richiede un tempo forte come l’Avvento, tutto improntato sull’attesa! In questo attendere c’è la salvezza.. Abramo riceve la promessa di un figlio… ma ha dovuto aspettare 10 anni!
In Esodo 24, Mosè viene chiamato dal Signore sul Sinai per la consegna delle tavole della Legge… con Giosuè salgono sul Monte … primo giorno niente, una nube fitta fitta su quel monte, secondo giorno nebbia, terzo giorno ancora più nebbia, quarto giorno nulla, quinto giorno niente, sesto giorno… purtroppo ancora niente, e la Bibbia dice, che il settimo giorno il Signore parlò… Prova ad invitarmi a casa tua… e prova ad aprirmi la porta dopo 6 giorni, sai cosa ti dico? Che dopo sei minuti (forse!), non mi troverai più…
Questo è il nostro Dio che chiede rispetto e onore per i suoi tempi e i suoi modi: noi vorremmo delle modalità di salvezza low-cost e da microonde, speedy, rapide, tutto e subito! ”E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!” (Mt 11,6). Forse non è la situazione che deve cambiare, ma io che devo guarire, perché le cose cambiano davvero se cambiano dal di dentro! Perché se va via un problema e tu non ti sei “spostato dentro”, sai che c’è? Ne verrà un altro, e poi un altro… la montagna che si deve spostare per fede, è il cuore! Gesù non ha mai promesso di risolvere i problemi della storia con i suoi miracoli, ma ha promesso che “se crederai vedrai la gloria di Dio” e starai con lui per sempre!
Magari come il battista non hai il controllo della situazione perché qualcuno, qualcosa ti sta rendendo prigioniero, una prigione ancora più ostica di quella di Erode, ma anche allora hai la possibilità di una scelta da fare… Il Battista sceglie di continuare a sperare, anche nel dubbio…!
Allora che la tua vita possa aprirsi al canto, al giubilo... quella di oggi non a caso è chiamata la domenica Gaudete, della gioia! Fiorisci come narciso! Sapete volgarmente è anche chiamato il trombone selvatico, perché la sua conformazione è un’esplosione, è un grido di gioia e di vita, uno squillo di tromba. Buon tempo di attesa nella speranza di fiorire alla vita vera come narciso.
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