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PER CHI STAI VIVENDO? - XXXIV Tempo Ordinario (Anno C)

E la liturgia oggi ci fa chiudere l'anno liturgico e quello giubilare della misericordia, ricapitolando tutto nel cuore regale di Cristo Re: per dire che in ogni cammino, in ogni "giorno dopo giorno", in ogni celebrazione e parola, in ogni gesto e opera di misericordia, noi riconosciamo e vediamo non solo noi stessi e i nostri sforzi, ma la presenza di qualcun altro. In Israele la figura del re era proprio quella di colui che permetteva e assicurava la vita del popolo, che curava il bene dei sudditi, che andava in battaglia in prima fila per difenderli, che si occupava dell'orfano e della vedova (le due categorie più ai margini perché "terra di nessuno")... Che differenza dall'immagine che abbiamo noi di persone servite e riverite! Quella che abbiamo fin da bimbi! In realtà in questa accezione tutti abbiamo bisogno di uno che regni su di noi per permetterci la vita (!) e d'altro canto tutti ci sentiamo chiamati a regnare su altri per permettere, cercare, assicurare la vita, ed in particolare una vita buona e felice... Quella felicità di cui tutti siamo affamati, talvolta accecati tanto da diventare dei "ladroni" (!)... La parola felicità in greco è EUDAIMONIA, una parola composta che - lo sentiamo tutti - ha in sé il termine DAIMON, demone. C'è un demone da governare... e abbiamo tutti bisogno di una forza nobile e regale che ci aiuti!

Quante volte abbiamo seri dubbi sull'attitudine di altri a regnare su di noi, a governare, e anche sulla nostra stessa attitudine... e la cosa che ci fa più male è quella di non essere capaci, di non sentirci all'altezza, adeguati... e questo proprio nelle relazioni più strette, come quella con noi stessi, quella tra marito e moglie, tra genitori e figli. In realtà ci viene aperta una possibilità più grande, grande come l'umiltà... quella di imparare da qualcun altro.

Oggi ci viene incontro Cristo Re che ci dice che il segreto per un buon governo di vita buona e felice sta nell'Amore: ci dice che l'Amore vale più di ogni cosa, più di ogni TUA ricchezza, di ogni TUO potere, di ogni TUO successo, di ogni TUA idea... e anche più della stessa vita. Per capirne il senso potremmo dire al contrario: guarda che una vita senza questo Amore non ti porta da nessuna parte, non è vita; un uomo senza questo Amore non è uomo... Allora insegnaci Signore: cos'è questo Amore regale?!? E allora ancora lo possiamo imparare se guardiamo a Lui e ancora una volta veniamo disarmati... perché almeno nel giorno in cui lo celebriamo Re, vorremmo vedere il nostro Dio trionfante, ricoperto di onori e gloria, ed invece lo troviamo nudo su una croce tra due ladroni... un Re che ci fa capire che l'Amore, appunto, vale più dell'apparenza, della facciata, del vestito e della stessa vita, perché sulla croce non si va a giocare... un Re che puoi anche rifiutare e prendere in giro, ma che non rifiuterà mai te... l'hanno oltraggiato, sputato, umiliato, gli stessi discepoli hanno sputato nel piatto dove hanno mangiato, l'hanno abbandonato, nessuno l'ha difeso... Sconfitto in tutto, ma in realtà - ecco ciò che non tutti possono capire - ad aver vinto è stato Lui... perché se l'obiettivo è l'Amore, davvero "nessuno ha un amore più grande che dare la vita per i propri amici"... Allora per noi oggi il problema è chiederci se abbiamo qualcuno per cui dare la vita... Se hai qualcosa per cui daresti la vita... Insomma: per chi stai vivendo?!? In questa risposta c'è il segreto per vivere da re o da ladrone...

Il Vangelo ci invita ad aprire gli occhi: "Non vedi che anche lui è nella stessa nostra pena"... Lui è "nella nostra pena"... non in un etereo e vuoto niente ma in un corpo di carne... non in un pensiero ma su una croce...

"Ha salvato gli altri, salvi se stesso". Salvare se stessi, pensare a se stessi... è l'imperativo di oggi. L'imperativo di domani, quello dell'eternità, quello che profuma di paradiso, quello di Gesù è: Salvare l'altro.

E allora Signore ricordati di me, e fammi ricordare di Te perché mi possa ricordare degli altri! Se vuoi seguire Cristo per "salvarti" e assicurarti delle prove, per avere vita facile, per avere miracoli e desideri esauditi... beh rimarrai deluso perché il nostro Dio non è né Babbo Natale né il genio della lampada... e non ci ha mai promesso questo! ...ma ci ha promesso quello che proprio ricordiamo nel battesimo e cioè diventare re, sacerdoti e profeti, capaci di rendere sacro il mondo che ci circonda, capaci di leggere l'oggi attraverso l'arte dell'amore, l'arte del dono, l'arte del servire... bisogna avere un cuore di leone, un cuore regale e nobile per poter capire e vivere tutto questo che richiede molta più forza della forza di un esercito!


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