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STRETTA LA PORTA STRETTA LA VIA: DITE LA VOSTRA CHE GESÙ DICE LA SUA - XXI Tempo Ordinario (Anno C)

“Quanti di noi vogliono salvarsi?” Quanti di noi hanno bisogno e ricercano la salvezza? La parola di Dio di questa domenica mette al centro proprio questo tema… E se abbiamo alzato la mano, è perché in noi abita l’intuizione che il mondo così, storto e ferito come lo vediamo, non può essere il senso della vita; portiamo in noi un grido del cuore contro ciò che parla di morte, di male, di violenza, di non-senso.. Il “tale” del Vangelo esterna lo stesso travaglio interiore, ma lo fa in forma probabilistica, statistica, numerica: “Sono pochi quelli che si salvano, che vanno a buon fine”? Da una parte confessa il suo desiderio, dall’altra come se confessasse la sua mediocrità e chiedesse “ma quanti posti ci sono? Perché so che proprio eccellente non sono, e se mi dite che i posti sono solo 144.000 (come pensano i testimoni di Geova) bhè sui miliardi di persone presenti dall’inizio dei tempi… credo proprio di non farcela”. Un po’ come quando i nostri giovani fanno i test per entrare nelle facoltà a numero chiuso…. Ma il Signore non accetta di fare il contabile e sposta il discorso…

E ci dice prima di tutto che una via c’è! E che c’è una porta! - aggiunge - che è una via stretta, con una porta stretta quanto la cruna di un ago… ma comunque ancora aperta!… quindi c’è la possibilità, e l’occasione di entrarvi! …E se leggiamo le scritture nella loro complessità scopriamo che quella porta è Cristo stesso che non a caso oggi troviamo su una via particolare, quella che porta a Gerusalemme, bhè stretta e difficile è quella via, perché sappiamo bene, porta alla morte… stretto e scomodo è tutto questo percorso perché indica il posto che Cristo ha scelto: l'ultimo posto, il posto dell’umile e del povero, il posto di uno venuto per servire, di uno che decide di perdonare , il posto del bambino… E nei confronti del nostro super ego che tende a gonfiarsi ad allargarsi… la via della spoliazione, dell’essere felici e contenti di non aver nulla se non Cristo… è una via sottile…

E il Signore ci dice “sforzatevi di entrare” in questo cammino, in questa porta. Questo termine porta con sé il termine -forza- Quale sono le forze che muovono la tua vita? Quali i desideri? Quale lo zelo che ti abita? Perché questa porta è fatta per chi desidera “con forza” di vedere il volto del Signore! Cfr. “Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le… forze”. (Dt 6,5)

… La vita intera può essere una serie di occasioni dove si muovono tante e tante forze, alcune si combattono fra loro, altre sono come una corrente buona che ti spingono e trascinano verso il bene. San Paolo dirà: l’amore ci spinge…! E allora… attraverso la stessa vita, la realtà, puoi trovare l’accesso per il Regno. In questo senso Dio mi apre continuamente delle porte, perché - dice - “voglio che tutti siano salvi”, e paradosso dei paradossi, mi apre una porta anche proprio attraverso il mio peccato: vi dice e qualcosa l’adultera? Vi dice qualcosa Matteo il ladro? Vi dice qualcosa san Pietro il rinnegatore? Zaccheo il pubblicano a cui Gesù dirà “oggi la salvezza è entrata in casa tua…!!??”

Il problema è che quando ci sentiamo vicini alla salvezza, non ci pensiamo più,

E quando viviamo una vita pseudo religiosa, messa alla domenica, qualche ora di volontariato… il rischio è di sentirsi dei vicini e apposto! Oggi ci viene ricordato che non è scontato che per questo ci salviamo. E che potremmo sentirci dire: “non vi conosco! voi venite da un mondo che non è il mio!”.

Non vi conosco perché avete fatto come i farisei: tutto giusto ma in mondo sbagliato! Perché non c’era amore, giustizia, fede… Non so di dove siete: i vostri modi di vedere gli altri sono lontanissimi dai miei, voi venite da un altro pianeta. Il 1°S. Paolo è l’emblema dello sforzo e dell’impegno religioso, ma non ha ottenuto niente fino a quando non ha davvero incontrato sulla via di damasco.. e l’incontro non è solo questione di testa, di cervello, ma anche e soprattutto di cuore! Puoi sforzarti di farti piccolo quanto vuoi fino ad essere quasi un contorsionista ma se sei fuori misura non entrerai da quella porta… cioè non basterà farti piccolo, ma occorre diventare piccolo… non parliamo di misure fisiche, corporatura o peso, ma dell’essere rivestiti di Lui, di essere a sua immagine e somiglianza…

Quella porta è sì stretta, ma anche bella… Perchè ha proprio la sagoma del Signore, la sua immagine! Porta “che porta” salvezza, immersa in un'atmosfera di festa, in una sala multicolore e multietnica: verranno da oriente e da occidente, da nord e da sud: verranno da Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal … Madonna di Campagna… e siederanno a mensa…

Ci prepariamo ad accogliere la salvezza attorno a questa mensa portando tutta la nostra fede che è davvero la chiave di questa porta.


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