TUTTE LE STRADE PORTANO A GERUSALEMME? - XIII Tempo Ordinario (Anno C)
E in epoca di sondaggi e referendum, il Signore continua ad interpellare e a provocare una nostra risposta. Domenica scorsa il Signore ci aveva interpellato direttamente: Tu chi dici che io sia? E abbiamo visto che la nostra fede si gioca tutta in quella risposta… E poiché Gesù non è questione di definizione, una volta intuito chi egli è, oggi ci viene ricordato che occorre seguirLo nelle parole e nelle opere!
SeguirLo non rimane questione per preti, frati, e suore, ma il destino di tutti i credenti!! Però rimane certo che O seguiamo Gesù o non siamo cristiani, o seguiamo Gesù o seguiremo qualcun’altro.
E cosa significa seguire Gesù? Non è il vivere la nostra vita come ci pare e piace e poi riservare una fettina di spazio-tempo per lui…! Ma accettare quel mantello che Elia passa ad Eliseo con un gesto, che è un vero e proprio atto di passaggio della propria identità. È accettare di rivestirci di Cristo…! Il mantello: indicava la persona stessa, era il diritto inalienabile dei poveri… fondamentale per ripararsi dal sole cocente di giorno, e dal freddo della notte nel deserto, che subisce una grande escursione termica… Dobbiamo essere protetti dagli sbalzi feroci… altrimenti ci facciamo molto male.
E sono infiniti i mantelli che ci appioppano o cadono addosso e hanno bisogno di essere interpretati come un invito ad accogliere l’urgente compito di dare forma alla nostra libertà: è quel prendere su di sé la propria croce, la propria vita assumendola con responsabilità. Come rispondiamo? Occorre saper decidere con chi stare e quale strada percorrere: e Gesù sceglie la strada di Gerusalemme…. Se tutte le strade portano a Roma, non tutte portano a Gerusalemme, ma è lì che avviene il compimento della fede e delle promesse! Non è facile certo, non lo è stato neppure per Gesù, che a tal proposito indurì il volto per scegliere Gerusalemme. Spesso invece noi rilassiamo il volto in quella brutta tendenza a rinviare le scelte, a rimandare le decisioni…cosa che manifesta la nostra più radicata debolezza !
Ma occorre scegliere (!) perché quando non si è capaci di scegliere si diventa, ci diceva la Scrittura, “un tale”, senza identità, si entra nell’anonimato, in una vita senza senso…
E accettare il mantello che Gesù stesso ci passa significa saper rispondere o Con un IO-exit o invece scegliendo di rimanere e giocarci la vita con lui!!
“ti seguirò ovunque”: ma tu hai capito che non è questione di una meta qui sulla terra, ma che Gerusalemme è questione di cielo, di fare la volontà del Padre?!? - Quante volte invece seguo il Signore nell’illusione di assicurarmi una Gerusalemme terrena… per stare più tranquillo, magari passo dalla chiesa perché mi fa stare bene e azzittisce i sensi di colpa, dico la preghiera perché è un sonnifero… Ma no è questo!
“Devo seppellire mio padre”: è una forte provocazione!! Non è solo un rito pio e di rispetto… ma è proprio un ricordarci che la priorità è il cielo e il Signore, altrimenti quel seppellire privato della fede, è solo un gesto nobile ma esteriore
E fuor di metafora: quante volte perdiamo tempo dietro cose ormai morte, finite, rimaniamo il Signore perché abbiamo tante cose da fare e sistemare…
Non possiamo guardare al domani, se non siamo capaci di prendere congedo dal passato. Anche da quel passato che magari ingiustamente ci ha ferito! Le tane e i nidi rappresentano il nostro bisogno di rifugio, la paura di separarsi da un grembo materno! Ma occorre tagliare i tanti cordoni ombelicali
Certo, esistono dei momenti in cui guardarsi dentro e guardare indietro, ma anche dobbiamo saper guardare in avanti, verso la promessa di Dio:
A tutti è chiesto oggi di scegliere, di decidere… situazione che anche etimologicamente porta in sé il carattere forte, di “violenza”: decidere significa tagliare! I discepoli pensano di incanalare questo tratto “violento” e deciso della sequela dicendo: “vuoi che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?”. Ma la violenza che Gesù chiede non è quella che si rivolge contro gli altri quanto piuttosto quella che ciascuno deve rivolgere contro se stesso, e contro quelle le scelte di comodo che spesso ci porterebbero a tenere un piede in più scarpe!
E allora exit o RIMEIN? “Volete andarvene anche voi?” Il Vangelo ci dice che l'ora nella quale iniziare il cammino di sequela, a seguito di Gesù, non può essere più rimandata! È urgente decidersi per Lui, perché il rischio è che altrimenti non la sarà mai. Signore MA dove andremo? E il Salmo 15 che abbiamo pregato oggi ci faceva dire: nelle tue mani è la mia vita!
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